La prospettiva del dono (Mc 10,17-30) – PCP Animatore

MATERIALI PER L’INCONTRO:

– Scheda per i partecipanti e DVD dell’incontro.
–  Una candela
– Teli: rosso e dorato

 





 

Accoglienza

(Presentazione dei partecipanti nuovi, eventuali notizie… Dare a tutti il foglietto dell’incontro e lasciare a disposizione alcune penne per scrivere le proprie annotazioni).

Segno della croce e un breve momento di preghiera allo Spirito Santo

(Accendere una candela e porla nel mezzo, per rappresentare simbolicamente la presenza dello Spirito Santo).

“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. “Amen”

“Vogliamo iniziare questo incontro mettendoci in relazione con Dio, in particolare con lo Spirito Santo. Vogliamo prendere coscienza oggi che Lui è molto vicino a noi. San Paolo ha scritto che “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato ” (Rm 5,5). Crediamo che questo amore di Dio sia presente in noi e ci guidi… Guardando questa fiamma, possiamo associare la Sua azione in noi: Egli illumina, come questa luce; ci muove, proprio come questa fiamma non sta ferma; riscalda i nostri cuori e brucia, inoltre, ciò che in noi non è buono… come questa fiamma che riscalda e brucia… Vi chiedo di chiudere gli occhi e immaginare questa fiamma dentro di voi, in ciascuno, e che dal vostro cuore, a poco a poco, questa fiamma si diffonde in tutto il corpo, e agisce in voi… Vi invito a pensare a questo giorno… riconosci questa azione dello Spirito Santo, oggi?”(…)

“Ti chiedo di ringraziarlo, in silenzio; se non trovi, nella tua memoria, questa Sua azione, puoi chiedere, sempre in silenzio, che Lui te la indichi…”(…).

(Lasciare qualche minuto di silenzio, in modo che ognuno possa vivere la preghiera in modo personale. La preghiera condivisa sarà alla fine dell’incontro. Concludere questo momento con un ritornello allo Spirito Santo che tutti conoscono o con la preghiera del Gloria: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen).

 

“Accogliamo ora la Parola di Dio che ci accompagnerà in questo incontro”.

Lettura del Vangelo (Mc 10,17-30)

(Qualcuno legge il testo dal foglietto che hanno ricevuto. In questo caso, diamo la preferenza al foglietto rispetto alla Bibbia, in modo che tutti possano accedere alla stessa traduzione usata nella liturgia).

 

In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: “Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre”».

Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.
Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!». I discepoli erano sconcertati dalle sue parole; ma Gesù riprese e disse loro: «Figli, quanto è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». Essi, ancora più stupiti, dicevano tra loro: «E chi può essere salvato?». Ma Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio».
Pietro allora prese a dirgli: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». Gesù gli rispose: «In verità io vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi per causa mia e per causa del Vangelo, che non riceva già ora, in questo tempo, cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e la vita eterna nel tempo che verrà».

Introduzione alla lettura personale

“Vogliamo che questa Parola tocchi profondamente ognuno di noi. Pertanto, ora, faremo alcuni istanti di silenzio, in modo che ognuno possa rileggere il brano che è stato proclamato. Invito ciascuno di voi a fissare (sottolineando, eventualmente, con una penna) la parola o frase che risuona in particolare nel vostro cuore”.

(Lasciare qualche minuto perché ciascuno possa rileggere personalmente il brano).

“Ora che abbiamo letto il testo in modo più approfondito, vi invito a leggere ad alta voce quella parola o frase che vi ha toccato oggi in particolare”.

(Ognuno pronuncia ad alta voce quella parola o frase che ha sottolineato: in questo momento non facciamo risonanze o riflessioni personali sulla Parola, ma rimaniamo nella Parola così come ci è stata consegnata).

Meditazione

“Ora vogliamo approfondire questa Parola, aiutandoci anche con alcuni simboli”.

(L’animatore propone la meditazione con il video “La prospettiva del dono”. Può anche riprodurre la meditazione al vivo, disponendo dei teli necessari).

Silenzio di meditazione e rispecchiamento

“Dopo aver ascoltato questa Parola, lasciamo qualche minuto di silenzio per riprendere le provocazioni e le domande che sono state poste, e che si trovano nel foglietto che avete ricevuto, affinché la Parola possa entrare nelle nostre vite. In questo momento non andiamo a pensare ad altre meditazioni o idee, ma cerchiamo di entrare nel concreto della nostra esperienza, aiutati dalla meditazione che è stata proposta”.

(Lasciare almeno 10 minuti per consentire a tutti di ripensare alle domande di rispecchiamento e rispondere nel loro cuore. Possono, se desiderano, scrivere sul foglietto che rimarrà personale).

 




Per la meditazione personale

  1. Il mio tipo di relazione. Il bambino sulle ginocchia di Gesù, e un uomo ricco, inginocchiato davanti a Gesù: chi dei due riflette il nostro atteggiamento?
  2. Dare per avere: l’ottica del merito. Ho l’atteggiamento di offrire a Dio alcune cose, aspettandomi in cambio qualcosa da Lui?
  3. Uscire dai pregiudizi:. Come misuro la bontà di Dio nella mia vita? Che criteri uso?
  4. Passare dallo “scambio” al “dono”. C’è qualcosa, oggi, che mi tiene legato e che non mi permette di offrire totalmente la mia vita a Dio?
  5. Chiamato a una relazione piena e moltiplicata. Sono più importanti per me le cose o le persone? Mi rendo conto che, in Dio, le mie relazioni crescono?
  6. Persecuzioni oggi. Anch’io vivo persecuzioni per il mio essere cristiano cattolico?
  7. Confidare e abbandonarsi Dio dell’impossibile. Ho fede che Dio può liberarmi da tutto ciò che “occupa spazio” e che non mi permette di raggiungere la felicità piena?

Condivisione

“Ora che abbiamo riflettuto sulla nostra vita, possiamo condividere. Per questo chiedo di rispettare alcune regole importanti:

– Ognuno condivide ciò che ha pensato e riflettuto, senza essere condizionato da ciò che gli altri condividono;

– Non condivideremo idee ma esperienze, parlando in prima persona;

– Non riprendiamo ciò che l’altro dice, perché l’esperienza di ciascuno è diversa, anche quando sembra simile;

– Ognuno si impegna a non commentare fuori di qui la condivisione dell’altro, perché è un dono prezioso che riceviamo, entrando nella sua vita personale.

Non è necessario condividere la nostra risposta a tutte le domande, anche perché alcune sono più intime. Possiamo vivere liberamente questa condivisione, scegliere alcune delle domande e cercare di essere brevi per dare spazio a tutti”.

(Consentire a tutti, se possibile, di condividere. Aiutare a essere brevi e, soprattutto, che la condivisione riguardi l’esperienza personale e non idee. Se, a causa del tempo, non tutti riescono a condividere, il facilitatore prende nota di chi non ha avuto questa possibilità, per invitarlo a condividere per primo nell’incontro successivo. Lasciare almeno 15 minuti di tempo per la preghiera conclusiva).

Preghiera finale con tecnica immaginativa e simbolo vissuto

(Mettere la candela accesa e il telo rosso che rappresenta Gesù in mezzo del gruppo).

“Mettiamo in mezzo a noi questo telo rosso, che  rappresenta simbolicamente Gesù… La nostra meditazione si è conclusa con l’immagine del cammello che, con le sue gobbe, non può passare attraverso la porta stretta… ma anche con l’invito di Gesù ad avere fede che Dio possa permettere questo… Vi invito a chiudere gli occhi e sperimentare, per un momento, ciò che abbiamo appena meditato”.

(Mettere l’audio  N. 2 “Le gobbe”, permettendo a tutti di vivere l’esperienza proposta).

(Dopo la breve immaginazione) “Vi invito, alla fine di questo incontro, se lo desiderate, a fare questo gesto. Passeremo tra noi il telo dorato, simbolo della ricchezza dell’uomo nella storia che abbiamo ascoltato, ma anche simbolo della nostra ricchezza, alla quale ognuno può dare un nome. Ricevendolo, posso trasmetterlo all’altro rappresentando, quindi, il desiderio di lasciare questa ricchezza per seguire pienamente Gesù. Passandolo all’altro possiamo alzarci e fare un passo verso di Lui, esprimendo, se desideriamo, una breve preghiera”.

(Lasciare che tutti – chi lo desidera – vivano il gesto).

(Concludere con la preghiera del Signore) “Ora possiamo alzarci e darci la mano, e con questa piena fiducia, possiamo pregare insieme il Padre: Padre nostro…”.

(Concludere con il segno della croce. Alla fine, chiedere a ognuno di dire una parola che riassuma ciò che porta a casa dall’incontro vissuto).

Scarica la scaletta02 ANIMATORE – 14 OTTOBRE




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