Chiamati all’unità (Mc 10,2-16)- PCP Animatore

MATERIALI PER L’INCONTRO:

– Scheda per i partecipanti e DVD della riunione.
–  Una candela
– Un telo rosso
– Nastro o pezzo di stoffa di circa 30 cm per ogni partecipante (possibilmente arancione)




Accoglienza

(Presentazione dei partecipanti, eventuali notizie… Dare a tutti il foglietto dell’incontro e lasciare a disposizione alcune penne per scrivere le proprie annotazioni).

Segno della croce e un breve momento di preghiera allo Spirito Santo

(Accendere una candela e porla nel mezzo, per rappresentare simbolicamente la presenza dello Spirito Santo).

“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. “Amen”

“Vogliamo iniziare questo incontro mettendoci in relazione con Dio, in particolare con lo Spirito Santo. Non è lontano da noi, non abbiamo bisogno di chiamarlo da “fuori”, ma è molto vicino, nei nostri cuori, e ogni giorno ci guida, ci illumina, ci indica il cammino… Vi invito a chiudere gli occhi e a pensare a questo giorno che è passato… dove riconosci l’azione dello Spirito Santo, oggi, nella tua vita?” (silenzio)

“Se riesci a incontrare la Sua azione, ti chiedo di ringraziarlo, nel silenzio; se non la trovi, allora chiedi, sempre nel silenzio, che ti apra il cuore e gli occhi per percepire la Sua presenza…”.

(Lasciare qualche minuto di silenzio, in modo che ognuno possa vivere la preghiera in modo personale. La preghiera condivisa sarà alla fine dell’incontro. Concludere questo momento con un ritornello allo Spirito Santo che tutti conoscono o con la preghiera del Gloria: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen).

“Accogliamo ora la Parola di Dio che ci accompagnerà in questo incontro”.

Lettura del Vangelo (Mc 10,2-16)

(Qualcuno legge il testo dal foglietto che hanno ricevuto. In questo caso, diamo la preferenza al foglietto rispetto alla Bibbia, in modo che tutti possano accedere alla stessa traduzione usata nella liturgia).

In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla».

Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione [Dio] li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto».

A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».

Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro.

Introduzione alla lettura personale

“Vogliamo che questa Parola tocchi profondamente ognuno di noi. Pertanto, ora, faremo alcuni istanti di silenzio, in modo che ognuno possa rileggere il brano che è stato proclamato. Invito ciascuno di voi a fissare (sottolineando, eventualmente, con una penna) la parola o frase che risuona in particolare nel vostro cuore”.

(Lasciare qualche minuto perché ciascuno possa rileggere personalmente il brano).

“Ora che abbiamo letto il testo in modo più approfondito, vi invito a leggere ad alta voce quella parola o frase che vi ha toccato oggi in particolare”.

(Ognuno pronuncia ad alta voce quella parola o frase che ha sottolineato: in questo momento non facciamo risonanze o riflessioni personali sulla Parola, ma rimaniamo nella Parola così come ci è stata consegnata).

Meditazione

“Ora vogliamo approfondire questa Parola, aiutandoci anche con alcuni simboli”.

(L’animatore propone la meditazione con il video “Chiamati all’unità”. Può anche riprodurre la meditazione al vivo, disponendo dei teli necessari: puoi trovarla qui).

Silenzio di meditazione e rispecchiamento

“Dopo aver ascoltato questa Parola, lasciamo qualche minuto di silenzio per riprendere le provocazioni e le domande che sono state poste, e che si trovano nel foglietto che avete ricevuto, affinché la Parola possa entrare nelle nostre vite. In questo momento non andiamo a pensare ad altre meditazioni o idee, ma cerchiamo di entrare nel concreto della nostra esperienza, aiutati dalla meditazione che è stata proposta”.

(Lasciare almeno 10 minuti per consentire a tutti di ripensare alle domande di rispecchiamento e rispondere nel loro cuore. Possono, se desiderano, scrivere sul foglietto che rimarrà personale).




Per la meditazione personale

  1. Due diverse prossimità: unità e divisione. Nel tuo gruppo, comunità, famiglia… cerchi unità o sei causa di divisione?
  2. Cercare risposte ovvie: sei nell’atteggiamento di ascoltare ciò che Dio vuole dirti o hai già le tue risposte e aspetti solo che Dio solo le confermi?
  3. Tornare al principio: cosa rappresenta oggi, per te, quel telo nero che ha simbolizzato la divisione a causa del peccato del principio?
  4. L’uomo chiamato ad agire come Dio: oggi, scegli di agire come Dio, e di essere arancione (fonte di unità) o di essere nero (colui che divide)?
  5. Imparare l’unità dei bambini: il tuo cuore, in questo momento della tua vita, è libero di amare come il cuore di un bambino, nella fiducia piena in Dio?

Condivisione

“Ora che abbiamo riflettuto sulla nostra vita, possiamo condividere. Per questo chiedo di rispettare alcune regole importanti:

– Ognuno condivide ciò che ha pensato e riflettuto, senza essere condizionato da ciò che gli altri condividono;

– Non condivideremo idee ma esperienze, parlando in prima persona;

– Non riprendiamo ciò che l’altro dice, perché l’esperienza di ciascuno è diversa, anche quando sembra simile;

– Ognuno si impegna a non commentare fuori di qui la condivisione dell’altro, perché è un dono prezioso che riceviamo, entrando nella sua vita personale.

Non è necessario condividere la nostra risposta a tutte le domande, anche perché alcune sono più intime. Possiamo vivere liberamente questa condivisione, scegliere alcune delle domande e cercare di essere brevi per dare spazio a tutti”.

(Consentire a tutti, se possibile, di condividere. Aiutare a essere brevi e, soprattutto, che la condivisione riguardi l’esperienza personale e non idee. Se, a causa del tempo, non tutti riescono a condividere, il facilitatore prende nota di chi non ha avuto questa possibilità, per invitarlo a condividere per primo nell’incontro successivo. Lasciare almeno 15 minuti di tempo per la preghiera conclusiva).

Preghiera finale con tecnica immaginativa e simbolo vissuto

(Mettere la candela accesa e il telo rosso che rappresenta Gesù in mezzo del gruppo. Vicino, un cesto con i nastri arancione).

“Mettiamo in mezzo a noi questo telo rosso, che simbolicamente rappresenta Gesù… La nostra meditazione si è conclusa con l’immagine di Gesù ‘intrecciato’ con il bambino, rappresentato dal telo arancione, e il bambino rappresenta ognuno che desidera entrare nel regno di Dio Con questa immagine fissa in noi, vi invito a chiudere gli occhi e a sperimentare, per un momento, ciò che abbiamo appena meditato”. (Ascoltare l’audio del N. 1 “Sulle  ginocchia di Gesù”, lasciando che tutti vivano la proposta di immaginazione guidata).


 
(Dopo l’ascolto) “Alla fine di questo incontro, ti invito, liberamente e spontaneamente, a vivere questo gesto. Prendi uno di questi nastri, che rappresenta te stesso, e mettilo insieme, intrecciato, con Gesù… come abbiamo visto prima, nella meditazione… Questo simbolo esprime il nostro desiderio di essere come quel bambino, di stare veramente sulle ginocchia di Gesù, consegnando a Lui, fiduciosi, la nostra vita. E facendo questo gesto, possiamo dire qualcosa e/o fare una breve preghiera”.

(Lascia che tutti – chi lo desidera –  vivano il gesto).

(Concludiamo con il Padre nostro) “Ora possiamo alzarci e darci la mano e, con la consapevolezza di questa piena unità con Gesù, preghiamo insieme al Padre: Padre nostro…”.

(Concludere con il segno della croce. Alla fine, chiedere a ognuno di dire una parola che riassuma ciò che porta a casa dall’incontro vissuto).

Scarica la scheda01 ANIMATORE – 7 OTTOBRE




Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *