UNA STORIELLA




fiori

Il nome Semente Viva,
di questo sito e dell’Associazione che ne è nata,
prende spunto da questa piccola storia
che vi raccontiamo.

 

DUE SEMI DI GRANO

Un giorno un seminatore uscì per seminare il grano. Arrivato nel campo prese il sacco di semi sotto il braccio e iniziò.

Due semi, risvegliati dal trambusto, si domandarono :

“Cosa sta succedendo?”.

Non si erano ancora resi conto di nulla che si ritrovarono scaraventati al vento. Ammutoliti dallo spavento si aggrapparono l’uno all’altro e caddero in terra. Silenzio …

Nessuno aveva il coraggio di riaprire gli occhi. Ad un certo punto uno dei due, timido timido, aprì un occhio: tutto scuro … Spaventato lo richiuse.




L’altro prese coraggio e aprì gli occhi, scruttandosi bene attorno ed esclamò:  “Guarda, siamo capitati in un posto bellissimo! Si vede anche il cielo …”

Pian piano anche l’altro aprì gli occhi, ma …

“Qui non mi piace. Andiamocene!” Non ne voleva sapere.  “Torniamo nel sacco!” e tentò di spostarsi. Ma il solco dove erano finiti era troppo alto e scivoloso. Dopo lunghi e faticosi tentativi si arrese.

Ad un tratto un rombo terribile, e la terra, con un lieve strato li coprì.

“Che buio! chissà cosa ci aspetta! Sono proprio curioso …”.

Mentre l’altro seme brontolone non sembrava affatto contento: “Io ho paura! Che postaccio è mai questo?”

Non aveva ancora finito di lamentarsi che si udì un altro rombo terribile dal cielo e una pioggia torrenziale penetrò nei solchi. I due semi si sentirono scivolare giù senza poter far niente.

“Uh, che umido! … Si stava meglio prima nel sacco. Ma quando finirà questo disastro?” esclamò il seme brontolone. Voglio tornare nel mio sacco. Quella sì che era vita. Tutti belli tranquilli!”.

Il seme buono tentò di calmarlo : “Senti che fresca quest’acqua. Avevo proprio sete! E poi adesso la terra è bella morbida. E si accovacciò pronto ad addormentarsi, mentre il suo compagno si dimenava a più non posso per liberarsi dalla terra che lo avvolgeva. “Guarda,  sono tutto bagnato e sporco!”.



Passò la notte. Al mattino la luce del sole illuminò la terra e cominciò ad asciugare.

Il seme buono raccontò al seme brontolone il sogno che aveva fatto: “Ehi, sveglia! Ho fatto un sogno bellissimo. Sai, ho capito perché siamo qui; dopo molta pioggia e ancora molto sole, da noi spunterà una bellissima spiga dorata di grano che tutti ammireranno e un bel giorno gli uomini la raccoglieranno per farne pane. Non è meraviglioso?!

“Macché spiga e spiga! E poi pane. Bah! Non ci sto. Cosa mi interessa degli uomini? Io qui non ci resto, vedrai”. Continuarono a discutere.

Man mano che passavano le ore si faceva sempre più caldo, tanto che i due semi cominciarono a sudare.

“Ecco, ci mancava solo questo adesso. Ufh!” gridò quello brontolone.

“Lasciati asciugare” esclamò l’amico.

“No, io non ci resto. Tu arrangiati!  e … ritento la scalata.

“Dove vai? Il sole ti brucerà!”.

Tirando fuori tutte le forze il seme brontolone si arrampicò fino in cima, dove, stremato dalla fatica, si addormentò brontolando ancora.

Era ormai mezzogiorno e il sole cocente seccò il seme brontolone.

Il seme buono capì. Gli scese una lacrima per l’amico, morto senza diventare spiga.

Passava il tempo e lui era sempre più curioso di sapere  come andava a finire …

Un bel giorno , si sentì qualcosa di strano, come se stesse tremando … Ad un tratto vide spuntare qualcosa  …  Era la prima radice!

All’inizio si vergogno un po’. Gli sembrava di essere bruttino. Continuò così per molti giorni, ma ormai era contento della trasformazione. Le radici penetravano nella terra e il seme si ancorò in un posto bellissimo.

Una notte si svegliò di soprassalto. Un crac fortissimo che veniva dalla sua testa lo spaventò. Chiuse gli occhi e, solo dopo un bel po’, ebbe il coraggio di guardare cos’era accaduto.

Meraviglia! Proprio come nel sogno … e urlò: “Il germoglio! Che bello, presto sarò una bellissima spiga!!

Ma, pian piano, si sentì mancare sempre più le forze. Niente da fare. Non riusciva a tenere neppure gli occhi aperti per ammirare il germoglio che intanto cresceva. E lui sempre più debole.

Fu così che un giorno, mentre continuava a pensare alla bellissima spiga che sarebbe diventata pane, anche questo seme morì, ma … morì con un bellissimo sorriso. E una spiga sorridente spuntò e tutti rimasero incantati.