La scala dell’amore (Mc 12,28b-34) – PCP Animatore

MATERIALI PER L’INCONTRO:

– Scheda per i partecipanti e DVD dell’incontro.

–  Una candela

– Un telo rosso



Accoglienza

(Presentazione dei partecipanti nuovi, eventuali notizie… Dare a tutti il foglietto dell’incontro e lasciare a disposizione alcune penne per scrivere le proprie annotazioni).

Segno della croce e un breve momento di preghiera allo Spirito Santo

(Accendere una candela e porla nel mezzo, per rappresentare simbolicamente la presenza dello Spirito Santo).

“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. “Amen”

“Iniziamo questo incontro entrando in relazione con lo Spirito Santo. Ancora oggi lo Spirito Santo ci guida a vivere incontri, ad aprirci alla novità che l’altro è, che Lui è… Oggi hai sperimentato questa sua guida, nella tua vita? Che incontri ti ha permesso di fare?  “(…)

“Se riconosci questa Sua presenza, oggi, ti invito a ringraziarlo, nel silenzio del tuo cuore; se non trovi nella tua memoria questa Sua azione, chiedi, sempre nel silenzio, che ti parli ancora più forte, per poter ascoltare oggi la sua voce” (…).

(Lasciare qualche minuto di silenzio, in modo che ognuno possa vivere la preghiera in modo personale. La preghiera condivisa sarà alla fine dell’incontro. Concludere questo momento con un ritornello allo Spirito Santo che tutti conoscono o con la preghiera del Gloria: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen).

 

“Accogliamo ora la Parola di Dio che ci accompagnerà in questo incontro”.

Lettura del Vangelo (Mc 12,28b-34)

(Qualcuno legge il testo dal foglietto che hanno ricevuto. In questo caso, diamo la preferenza al foglietto rispetto alla Bibbia, in modo che tutti possano accedere alla stessa traduzione usata nella liturgia).

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?».

Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi».

Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici».

Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Introduzione alla lettura personale

“Vogliamo che questa Parola tocchi profondamente ognuno di noi. Pertanto, ora, faremo alcuni istanti di silenzio, in modo che ognuno possa rileggere il brano che è stato proclamato. Invito ciascuno di voi a fissare (sottolineando, eventualmente, con una penna) la parola o frase che risuona in particolare nel vostro cuore”.

(Lasciare qualche minuto perché ciascuno possa rileggere personalmente il brano).

“Ora che abbiamo letto il testo in modo più approfondito, vi invito a leggere ad alta voce quella parola o frase che vi ha toccato oggi in particolare”.

(Ognuno pronuncia ad alta voce quella parola o frase che ha sottolineato: in questo momento non facciamo risonanze o riflessioni personali sulla Parola, ma rimaniamo nella Parola così come ci è stata consegnata).



Meditazione

“Ora vogliamo approfondire questa Parola, aiutandoci anche con alcuni simboli”.

(L’animatore propone la meditazione con il video “La scala dell’amore”. Può anche riprodurre la meditazione al vivo, disponendo dei teli necessari).

Silenzio di meditazione e rispecchiamento

“Dopo aver ascoltato questa Parola, lasciamo qualche minuto di silenzio per riprendere le provocazioni e le domande che sono state poste, e che si trovano nel foglietto che avete ricevuto, affinché la Parola possa entrare nelle nostre vite. In questo momento non andiamo a pensare ad altre meditazioni o idee, ma cerchiamo di entrare nel concreto della nostra esperienza, aiutati dalla meditazione che è stata proposta”.

(Lasciare almeno 10 minuti per consentire a tutti di ripensare alle domande di rispecchiamento e rispondere nel loro cuore. Possono, se desiderano, scrivere sul foglietto che rimarrà personale).

 

Per la meditazione personale

  1. Sulla mia capacità di ascolto: Amo Dio se ascolto e vivo la sua volontà… amo i fratelli se li ascolto interiormente e comprendo le loro vere esigenze, facendo il mio amore concreto, come quello di Dio per noi…
  2. Quale di queste parole senti più forte in questo momento della tua vita?

amerai                         il Signore                    tuo Dio                            con tutto

il tuo cuore                la tua anima,             la tua mente                 la tua forza

  1. Le persone che oggi hai incontrato: Chi hai incontrato nel cammino, oggi? E che cosa ti hanno chiesto? Quali ferite ti hanno chiesto di curare? Con quale amore puoi amarle…?
  2. Come te stesso: E tu, ti stai “amando”? Stai dedicando tempo per te, a livello fisico, psicologico, spirituale?
  3. Hai una domanda da fare a Dio? Se ti poni sotto di lui, sotto il suo sguardo, egli ti conferma, e ti riempie il cuore di gioia.

 

Condivisione

“Ora che abbiamo riflettuto sulla nostra vita, possiamo condividere. Per questo chiedo di rispettare alcune regole importanti:

– Ognuno condivide ciò che ha pensato e riflettuto, senza essere condizionato da ciò che gli altri condividono;

– Non condivideremo idee ma esperienze, parlando in prima persona;

– Non riprendiamo ciò che l’altro dice, perché l’esperienza di ciascuno è diversa, anche quando sembra simile;

– Ognuno si impegna a non commentare fuori di qui la condivisione dell’altro, perché è un dono prezioso che riceviamo, entrando nella sua vita personale.

Non è necessario condividere la nostra risposta a tutte le domande, anche perché alcune sono più intime. Possiamo vivere liberamente questa condivisione, scegliere alcune delle domande e cercare di essere brevi per dare spazio a tutti”.

(Consentire a tutti, se possibile, di condividere. Aiutare a essere brevi e, soprattutto, che la condivisione riguardi l’esperienza personale e non idee. Se, a causa del tempo, non tutti riescono a condividere, il facilitatore prende nota di chi non ha avuto questa possibilità, per invitarlo a condividere per primo nell’incontro successivo. Lasciare almeno 15 minuti di tempo per la preghiera conclusiva).

Preghiera finale

(Mettere la candela accesa e il telo rosso che rappresenta Gesù in mezzo al gruppo, insieme a una immagine del volto di Gesù).

“Mettiamo in mezzo a noi il telo rosso, che rappresenta simbolicamente Gesù, e una sua immagine… Il nostro incontro si è concluso con il racconto del fatto che nessuno aveva più  il coraggio di interrogare Gesù, perché lui sapeva leggere il cuore.. e anche noi ci siamo chiesti se abbiamo qualche domanda, nel cuore, sapendo che Dio sa leggere nel nostro cuore e conosce il perché dei nostri dubbi.

Vogliamo ora dedicare un tempo per mettere il nostro cuore sotto lo sguardo di Gesù… Vogliamo, davanti a questa immagine, metterci nella posizione che riteniamo più opportuna per stare con lui, lasciando ancora una volta che sgorghino dal cuore, nel silenzio, tutte le domande che sentiamo vorremmo fargli… e in questo silenzio, lasciamo che lui possa rispondere a noi, dentro di noi…”.

(lasciare un tempo per vivere questo, mettendo una musica di preghiera in sottofondo. Concludere poi così:)

“Vi invito, alla fine di questo incontro, se lo desiderate, a vivere questo gesto. Gesù chiede il nostro tutto… ma può darsi che ci sia ancora qualcosa che stiamo trattenendo per noi: mente… cuore… anima… forza… Nel tuo cuore, se te la senti, puoi identificare una cosa di te che non stai donando a Dio… e che oggi, con la forza di questa Parola, scegli ora di dare un passo nella libertà. Dai un nome a quella cosa che ancora stai trattenendo, e chiedi a lui la forza di liberarti… Quando darai un nome, ti invito a  metterti, con il tuo corpo, nella posizione che senti più indicata per mostrare il tuo desiderio, la tua disponibilità, la tua apertura, liberamente. Se vuoi, puoi abbinare a questo gesto una parola, un’unica parola che associ a tutto questo…”.

(Lasciare un altro tempo perché chi vuole viva il gesto).



“Infine, in questo momento, preghiamo insieme il Padre, perché benedica i nostri desideri e ci dia la forza necessaria per realizzarli: Padre nostro…”.

(Concludere con il segno della croce e chiedere a ognuno di dire una parola che riassuma ciò che porta a casa dell’incontro vissuto).

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05 ANIMATORE – 4 NOVEMBRE

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