L’agire ispirato dall’amore (Lc 6,39-45) (Scaletta Animatore)

 MATERIALI PER L’INCONTRO:

– Scheda per i partecipanti e DVD della riunione.
–  Una candela
– Teli: Rosso e giallo



Accoglienza

(Presentazione dei partecipanti, eventuali notizie… Dare a tutti il foglietto dell’incontro e lasciare a disposizione alcune penne per scrivere le proprie annotazioni).

Segno della croce e un breve momento di preghiera allo Spirito Santo

(Accendere una candela e porla nel mezzo, per rappresentare simbolicamente la presenza dello Spirito Santo).

“Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. “Amen”

“All’inizio di questo incontro desideriamo porci in relazione con lo Spirito Santo… Lo Spirito che oggi e sempre ci guida, ci accompagna, non è distante da noi ma è vicino a noi, in noi.  Il tema di oggi è l’agire ispirato dall’amore, e l’amore è lo Spirito Santo. E’ lui che, per primo, essendo Amore, ci ispira ad agire secondo il cuore di Dio. E questa fiamma ci ricorda l’azione dello Spirito in noi, illuminandoci, conducendoci, invitandoci ad agire. Vi chiedo di chiudere gli occhi e, nel silenzio del vostro cuore, ripensate alla giornata di oggi e trovate un momento della vostra giornata in cui avete sentito che lo Spirito Santo stava conducendovi ad amare di forma nuova, diversa, più grande” (silenzio).

“Se sei riuscito ad incontrare la Sua azione nella tua vita, ti chiedo di ringraziarlo, nel silenzio; se non la trovi, allora chiedi, sempre nel silenzio, che ti apra il cuore e gli occhi per sentire la Sua presenza…”.

(Lasciare qualche minuto di silenzio, in modo che ognuno possa vivere la preghiera in modo personale. La preghiera condivisa sarà alla fine dell’incontro. Concludere questo momento con un ritornello allo Spirito Santo che tutti conoscono o con la preghiera del Gloria: Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen).

 

“Accogliamo ora la Parola di Dio che ci accompagnerà in questo incontro”.

 

Lettura del Vangelo (Lc 6,39-45)

(Qualcuno legge il testo dal foglietto che hanno ricevuto. In questo caso, diamo la preferenza al foglietto rispetto alla Bibbia, in modo che tutti possano accedere alla stessa traduzione usata nella liturgia).

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli una parabola:  «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso? Un discepolo non è più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro.  Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio? Come puoi dire al tuo fratello: “Fratello, lascia che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio”, mentre tu stesso non vedi la trave che è nel tuo occhio? Ipocrita! Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello. Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene; l’uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male: la sua bocca infatti esprime ciò che dal cuore sovrabbonda».



Introduzione alla lettura personale

“Vogliamo che questa Parola tocchi profondamente ognuno di noi. Pertanto, ora, faremo alcuni istanti di silenzio, in modo che ognuno possa rileggere il brano che è stato proclamato. Invito ciascuno di voi a fissare (sottolineando, eventualmente, con una penna) la parola o frase che risuona in particolare nel vostro cuore”.

(Lasciare qualche minuto perché ciascuno possa rileggere personalmente il brano).

“Ora che abbiamo letto il testo in modo più approfondito, vi invito a leggere ad alta voce quella parola o frase che vi ha toccato oggi in particolare”.

(Ognuno pronuncia ad alta voce quella parola o frase che ha sottolineato: in questo momento non facciamo risonanze o riflessioni personali sulla Parola, ma rimaniamo nella Parola così come ci è stata consegnata).

 

Meditazione

“Ora vogliamo approfondire questa Parola, aiutandoci anche con alcuni simboli”.

(L’animatore propone la meditazione con il video “L’agire ispirato dall’amore”. Può anche riprodurre la meditazione al vivo, disponendo dei teli necessari).

 

Silenzio di meditazione e rispecchiamento

“Dopo aver ascoltato questa Parola, lasciamo qualche minuto di silenzio per riprendere le provocazioni e le domande che sono state poste, e che si trovano nel foglietto che avete ricevuto, affinché la Parola possa entrare nelle nostre vite. In questo momento non andiamo a pensare ad altre meditazioni o idee, ma cerchiamo di entrare nel concreto della nostra esperienza, aiutati dalla meditazione che è stata proposta”.

(Lasciare almeno 10 minuti per consentire a tutti di ripensare alle domande di rispecchiamento e rispondere nel loro cuore. Possono, se desiderano, scrivere sul foglietto che rimarrà personale).



Per la meditazione personale

  1. Il cieco e la luce. Tu sei chiamato a guidare altri? Chi è il cieco che oggi sei chiamato a condurre? Il tuo riferimento è Gesù o cammini scegliendo tu la strada?
  2. La pagliuzza e la trave. Chi è che stai guardando, oggi, in negativo? E qual è la trave che mi sta facendo guardare così?
  3. Il cuore e la parola: Quale “clima” creiamo intorno a noi, con le nostre parole? Di accoglienza, di amicizia, o di rifiuto e di giudizio?
  4. Dove devo crescere. Nel lasciarmi condurre dal Signore, nell’imparare a guardare l’altro in positivo o nell’usare la parola per costruire e non per distruggere?

Condivisione

“Ora che abbiamo riflettuto sulla nostra vita, possiamo condividere. Per questo chiedo di rispettare alcune regole importanti:

– Ognuno condivide ciò che ha pensato e riflettuto, senza essere condizionato da ciò che gli altri condividono;

– Non condivideremo idee ma esperienze, parlando in prima persona;

– Non riprendiamo ciò che l’altro dice, perché l’esperienza di ciascuno è diversa, anche quando sembra simile;

– Ognuno si impegna a non commentare fuori di qui la condivisione dell’altro, perché è un dono prezioso che riceviamo, entrando nella sua vita personale.

Non è necessario condividere la nostra risposta a tutte le domande, anche perché alcune sono più intime. Possiamo vivere liberamente questa condivisione, scegliere alcune delle domande e cercare di essere brevi per dare spazio a tutti”.

(Consentire a tutti, se possibile, di condividere. Aiutare a essere brevi e, soprattutto, che la condivisione riguardi l’esperienza personale e non idee. Se, a causa del tempo, non tutti riescono a condividere, il facilitatore prende nota di chi non ha avuto questa possibilità, per invitarlo a condividere per primo nell’incontro successivo. Lasciare almeno 15 minuti di tempo per la preghiera conclusiva).


Preghiera finale con tecnica immaginativa e simbolo vissuto

(Mettere la candela accesa e il telo rosso che rappresenta l’Amore a cui tutto si deve ispirare).

“Mettiamo in mezzo a noi questo telo rosso, che rappresenta l’amore che dovrebbe dare  tono e colore a tutta la nostra vita. Abbiamo visto tre aspetti in cui siamo chiamati a crescere, e ciascuno ha risposto, in cuor suo, dove deve impegnarsi di più perché non si sta lasciando ‘ispirare’ dall’amore. Possiamo chiudere gli occhi, ora, e lasciarci aiutare ancora in un momento di preghiera”. (Ascoltare l’audio “Seguendo Gesù”, lasciando che tutti vivano la proposta di immaginazione guidata).

(Dopo l’ascolto) “Abbiamo visto come la luce sia importantissima per sapere come amare l’altro. Un telo giallo ha rappresentato questa luce, nella meditazione. Adesso allora riceveremo, uno dopo l’altro, questo telo giallo, simbolo della luce. Ciascuno, ricevendolo, potrà fare un gesto, dire una parola o una preghiera, vivendo un incontro personale con la luce…”.

(Lascia che tutti – chi lo desidera –  vivano il gesto. Mettere una musica dolce o di preghiera in sottofondo. Alla fine, porre il telo giallo attorno al telo rosso).

(Concludiamo con il Padre nostro) “Ora possiamo alzarci e darci la mano e, con la consapevolezza di aver bisogno sempre di questa luce, possiamo rivolgerci al Padre chiedendogli questo dono: Padre nostro…”.

(Concludere con il segno della croce. Alla fine, chiedere a ognuno di dire una parola che riassuma ciò che porta a casa dall’incontro vissuto).


Scarica lo schema per l’incontro

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