CONTEMPLANDO IL PRESEPIO… AUGURI S. NATALE 2017

Con Rosyellen in questo tempo abbiamo preparato il presepio, che ci è arrivato dalla Provvidenza grazie alla generosità e attenzione del signor Matheus, responsabile dei Vicentini qui nella nostra parrocchia. Ovviamente sono tutte cose che la gente ha “scartato” ed ha donato ai poveri, e sono contenta di entrare anch’io in questa categoria per sperimentare un poco la “gioia” di chi si affida solo al Signore, abbandonata nelle sue mani.

Con tanto amore e passione abbiamo quindi realizzato la nostra opera… che ora è diventato, per noi di Semente Viva, luogo di preghiera e di meditazione.

Sto contemplando questo presepio.

Le statuine, scartate dalla gente, sono in effetti un po’ rovinate. Come tutte le statue segnate dal tempo, hanno “parti mancanti”: gomiti scorticati, nasi inesistenti… e soprattutto, la vernice tolta che caratterizza tutti un po’ “a macchie bianche”…

Abbiamo costruito due strade che portano al Bambino, e davanti a me improvvisamente vedo realizzato un pezzetto di Vangelo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi…” (Lc 14,21). E, in queste statuine, che hanno perso pezzi, immagino le persone, ridotte “a pezzi” dalla vita, che ricevono questo invito che trasformerà la loro esistenza: “Per voi, per te, storpio, zoppo, lebbroso… oggi è nato un Salvatore”. E che, pieni di speranza, si mettono in cammino… Che gioia percorrere quella strada!

Ma i personaggi sono pochi: esattamente solo due pastori, oltre ai tre re magi. E leggo, un po’ più avanti nel vangelo di Luca, il servo che, preoccupato, dice al padrone: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto” (v. 22). E di nuovo sento nel cuore la risposta come una voce di Dio che ancora una volta mi chiama con chiarezza: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia” (v. 23).

Come fare, Signore, perché altri possano incontrare questa strada, questo cammino che porta a te? L’ansia di evangelizzare, di trovare strade per incontrare questi uomini e donne che attendono l’invito, ancora una volta diventa forte.

Le due strade che portano a Gesù sono strade luminose: abbiamo contornato, infatti, il loro cammino di luci, come piccoli lampioni che aiutano a non perdere il cammino. La strada che porta a Gesù è luminosa… e ritorna alla mente un canto che ha caratterizzato questo mio tempo in Brasile: “Il Signore va accendendo luci, nel momento in cui ne abbiamo bisogno”. E contemplo, nel cammino dei pastori storpi e zoppi, il mio cammino personale dove ho cercato di seguire, passo a passo, luci che si sono accese nel cammino. Ancora una volta una gioia nasce nel cuore: “Sono nella strada giusta, arriverò al Bambino!!”. La commozione e la gioia per l’esperienza di questi mesi sono grandi.

Abbiamo pochi personaggi, ma in compenso abbiamo tante pecore. Le pecore non mancano, dalle più piccole alle più grandi! E un’altra luce si accende, un’altra intuizione: “Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sulla tua santa montagna? Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino...” (Sal 15,1-3)… In queste pecore in cammino riconosco tutti coloro che con verità, umiltà, mansuetudine cercano di vivere la vita in Dio, e anche loro sono sulla strada che porta a Gesù… e che bello pensare che sulla questa stessa strada ci sono “santi” e “peccatori”!

Abbiamo lasciato la strada aperta in un angolo, come invito… chiunque venga nella nostra casa può entrare e mettersi dentro questo cammino, luminoso, per andare verso Gesù… un Gesù che nasce Bambino nei loro cuori ma che a poco a poco crescerà, maturerà, come la loro fede…

Guardo ora Gesù Bambino. Anche lui è “carente”, gli manca un dito… e un po’ di capelli! Anche lui, fatto povero tra i poveri, storpio tra gli storpi, in questo presepe che mi sta dicendo tanto di Lui e della vita in Lui. Quasi per dirci: “Non preoccuparti delle tue ferite, delle tue mancanze… ci sono io, ora, che prendo su di me le tue ferite, per darti la guarigione…”. E subito il pensiero va a Gesù sulla croce, anche lì mancante, mancante della pelle scorticata dalle flagellazioni, spogliato delle sue vesti… mancante, per un momento, anche della percezione dell’amore del Padre “Padre, perché mi hai abbandonato?”. E in un momento mi viene in mente ancora una volta il grido di tante persone, di tutti quelli che sono ancora fuori da questa strada luminosa, che percepiscono la mancanza, l’abbandono del mondo e di Dio. E ancora una volta sento nel cuore la stessa voce: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia casa si riempia” (v. 23). Costringili ad entrare… è pressante il comando di Gesù! Sarà che sto/stiamo facendo di tutto, facendo il possibile, per farli entrare? Questo Bambino Gesù senza dito ancora una volta mi chiama a non aver paura delle mie personali mancanze, delle ferite, di ciò che manca, anche dei miei peccati… forse tutto ciò è il “bagaglio necessario” per andare incontro ai feriti, sono la “forza convincente” per costringerli ad entrare… perché è una forza/debolezza… “Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti potenti, né molti nobili. Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti…” (1 Cor 1,26-27)…

Vicino al Bambino Gesù, Maria e Giuseppe. Le statue provengono da presepii differenti e quindi c’è una grande disuguaglianza tra quella di Gesù, proporzionalmente più grande, rispetto a Maria e Giuseppe e a tutte le altre statuine. Davanti a me immagino l’icona del ritrovamento di Gesù al Tempio, dove l’immagine di Gesù è enorme rispetto ai dottori che sono intorno a lui e che lo interrogano. Seppur Bambino, Gesù deve trovare il posto più grande, più centrale nella mia vita…

Vi raggiungo con queste mie semplici riflessioni davanti al presepe per farvi arrivare i miei più cari auguri per questo Natale… Che, sia come persone “ferite”, sia come persone “irreprensibili – in cammino verso la santità”, possiate riconoscere di stare in questo cammino verso Betlemme, seguendo luci che si accendono, e ponendo al centro della vostra vita Gesù. Egli vi riempia della sua gioia senza fine!

Il presepio per noi di Semente Viva rimarrà nella nostra casa, permanente. Fin dalla nascita dell’Associazione c’è stato il desiderio di poter avere il presepio permanente nella nostra casa. Chiedo a voi una preghiera per noi: che, contemplando questo presepio, tutti noi, evangelizzatori nella gioia, possiamo riconoscere il nostro ruolo di messaggeri, di “angeli” che raggiungono chi é “fuori” per dare la buona notizia di un Dio che ama e salva, e farli entrare nella strada che porta a Gesù!

Grazie a tutti e BUON NATALE!!!

Loredana

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